Alla scoperta dei minerali

Il Bologna Mineral Show è la manifestazione mineralogica tra le più attese in Italia e fra le maggiori d’Europa, con una ricchissima esposizione di minerali e fossili di altissimo livello provenienti da ogni parte del mondo e proposti dai più grandi collezionisti e commercianti del settore. Chi non ci fosse mai stato, dovrebbe davvero provarlo, sono già disponibili le date del prossimo anno, l’appuntamento sarà dal 9 all’11 marzo 2018.

Mineral Show a nostro avviso è una fiera per famiglie (ma non solo), perchè mette d’accordo più teste, e unisce interessi differenti, quello per la mineralogia, diffusamente maschile, quello per la gioielleria (bigiotteria) e pietre preziose (e semipreziose) tipicamente femminile, e infine stimola la curiosità dei bambini su una grande varietà di materie (archeologia, paleontologia, storia in genere) quali quelle toccate dai numerosi laboratori pensati per i bimbi delle elementari. In questa edizione, appena terminata, abbiamo voluto testare il Mineral Show con i nostri bambini (età 8 e 5 anni) e il risultato è stato un sincero gradimento.


20170311_114215_resizedPrimo oggetto di curiosità a rapire in ingresso la loro attenzione:
i minerali fluorescenti esposti dal MUST (Museo di Mineralogia dell’Università “La Sapienza”) di Roma, in una stanza buia sotto l’illuminazione di luce ultravioletta: l’effetto è quello di un’esposizione affascinante dei minerali fluorescenti che lascia tutti a bocca aperta, grandi e piccini, ridestando la nostra capacità di meravigliarci. I minerali fluorescenti nella quasi totalità, dal punto di vista estetico, non sono poi così appariscenti, ma al buio e grazie all’ illuminazione ultravioletta, si trasformano in veri capolavori della natura. La meraviglia diventa così il pretesto per stimolare la curiosità e la conoscenza dei principi fisici (il principio di funzionamento della fluorescenza) che sono alla base di questo apparente “miracolo” delle pietre luminose, pietre che colpite da luce normale restano amorfe, ma se sollecitate (o meglio eccitate) da raggi ultravioletti, rispondono, al livello di nucleo ed elettroni, con un movimento di questi ultimi (il “salto quantico”) che, provocando energia, causa la fluorescenza.L’elettrone spinto in alto da un raggio ultravioletto poi ricade nella sua posizione iniziale rilasciando parte dell’energia che lo aveva eccitato. Questo processo riesce a dar luce all’invisibile, ossia accende la fluorescenza.

Ancora l’attenzione dei bambini è stata poi catalizzata da Alfio Tomaselli di www.archeologiasperimentale.it con una lezione-spettacolo sull’uomo preistorico, mostrando come egli lavorava le pietre e le ossa per ottenere armi ed utensili, come otteneva i colori polverizzando i minerali presenti in natura, accendeva il fuoco con l’uso di unaIMG-20170311-WA0011_resized pietra ed un minerale (da percuotere non da sfregare, come ripetevano i bimbi alla fine della lezione!). Poi è stato possibile appassionarsi nella ricerca dei minerali e vivere l’emozione di entrare in una Miniera “vera” grazie alla ricostruzione di un tratto di galleria mineraria con tanto di rotaie, carrello per il trasporto del minerale e sabbia da scavare. Indossando tuta, elmetto e guanti di protezione i bambini hanno potuto cercare e raccogliere i minerali nascosti tra sabbia e pietra, avventurandosi in un role-play entusiasmante. Come pure quello della Caccia all’oro: attraverso l’allestimento di un “diorama” ossia un plastico dell’alveo di un fiume,20170311_134156_resized tutti hanno potuto cimentarsi nella ricerca del metallo giallo, setacciando le sabbie dei fiumi con l’obiettivo di trovare vere pagliuzze d’oro. A condurre la dimostrazione un noto cercatore d’oro del Canavese, Silvio Bianco, che ha dedicato tutta la sua vita alla scoperta di depositi alluvionali auriferi lungo i fiumi e torrenti del Piemonte. Silvio ci ha raccontato la storia, davvero emozionante, di quando, finito in cassa integrazione negli anni ‘80, si cimentò per la prima volta in questo “sport” originale, che richiede dedizione, resistenza ma soprattutto tanta tanta pazienza. Una disciplina praticata da una nicchia di appassionati in tutta Italia (non più di 500 persone), forse anche perchè non tutti sanno che nel nostro Paese sono ancora tanti i letti dei fiumi “inesplorati” o che nascondono tra le loro acque limacciose, un vero e proprio tesoro in termini di fibre del metallo più prezioso. Il Mineral Show regala dunque l’occasione di accostarsi ad una disciplina tanto antica quanto “dimenticata” e di conoscere le varie tecniche di ricerca, dalla tradizionale “batea” alla più complessa “canaletta”.20170311_143530_resizedGrande divertimento dei bambini anche per l’esperienza fatta nell’area tematica attrezzata di Bolca e i suoi fossili, dove Massimo Cerato, proprietario della cava e del Museo di Bolca con la sua famiglia, ha portato piccole lastre di pietra della Pesciara che i bambini  hanno potuto “smartellare” alla ricerca di piccoli resti fossili della laguna pietrificata di Bolca risalenti a 50 milioni di anni fa provando l’emozione di diventare paleontologi per un giorno.

Per finire un autentico tuffo nella Preistoria, con la “Realtà aumentata” di www.zoic.it : Avreste mai pensato di poter vedere un rettile volante di 4 metri che arriva planando su di un blocco di roccia, sgranchirsi le ali e riprendere il volo dopo avervi fatto sentire la sua “voce”? In uno stand allestito con il fondale di un ambiente preistorico palustre, con l’ausilio di un tablet appositamente programmato ogni bimbo ha potuto  aggiungere al suo fianco un rettile volante perfettamente inserito nel suo ambiente, nel quale si muove in modo naturale, con un’interazione complessa ed efficace, mai applicata sinora in Italia, che apre la strada a un nuovo modo di concepire la divulgazione culturale di questa affascinante materia.

E per finire, una nota di leggerezza per le mamme più vanitose: in fiera è sempre possibile acquistare fili di pietre preziose e semipreziose di qualità garantita a prezzi davvero competitivi, scegliere le pietre che più ci ispirano per forma e colore o rifrazione della luce, e poi comporre il nostro gioiello con abbinamenti unici, come dall’amico Massimo Lughezzani di Bolzano Stones, che ogni anno espone le sue meraviglie, a portata di tutti i portafogli!

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