Tiromancino e i Piccoli Miracoli di un cantautore

Si è aperto con Federico Zampaglione che attraversa la Platea per salire sul palco, il concerto dei Tiromancino al Celebrazioni di Bologna, il 25 novembre per Il respiro del Mondo Tour. E subito si intuisce che si tratterà di uno spettacolo condotto in tono confidenziale dal cantautore romano, dopo anni, sulle scene bolognesi. Con una intro strumentale il primo pezzo che ci accoglie nella magia dello spettacolo è il singolo Piccoli Miracoli. Seguito dall’altra hit dell’estate Tra di noi dedicata “agli amori duraturi, che non si arrendono” scritta a quattro mani con il padre Domenico. E subito si entra nel cuore di uno spettacolo di quasi due ore, in cui Zampaglione si muoverà sul palcoscenico come istrionico padrone di casa di uno show in cui non si risparmia e dà prova di tutta la sua bravura come musicista (polistrumentista) e chitarrista e soprattutto come cantautore, senza dimenticare la ricerca di sonorità non convenzionali tipica del gruppo. Così si susseguono in scaletta i grandi successi di sempre Imparare dal vento, La descrizione di un attimo, Per me è importante e Amore impossibile insieme ai nuovi brani dell’ultimo album Molo 4, L’ultimo treno della notte, tra mille cambi di chitarra (elettrica, acustica, mandolino) e qualche passo di ballo, incitazioni al pubblico di cui l’artista vuol sentire la presenza e il calore. Senza tralasciare gli omaggi, il primo al Califfo con l’esecuzione di Un tempo piccolo, poi l’immancabile dedica a Lucio Dalla con la cover di Felicità e un verbale  tributo di ammirazione e affetto.

Lo show è diviso in due distinte sezioni, la prima più live con il contributo fondamentale dei suoi ottimi musicisti (Francesco Stoia /basso, Marco Pisanelli /batteria, Antonio Marcucci/chitarra elettrica e Fabio Verdini/tastiere), e la seconda più puramente acustica, che sottolinea la naturale inclinazione di Zampaglione per questa dimensione musicale, più intimista ed autoriale. L’artista si confida col suo pubblico raccontando che all’inizio della sua carriera il suono che preferiva era il blues e che spesso abbandonandosi a divagazioni musicali sul divano di casa sua, raccoglie delle autentiche ispirazioni come quella di eseguire uno dei suoi grandi successi, appunto, in chiave blues: Imparare dal vento.

E ancora ci racconta dei due Sanremo a cui hanno partecipato i Tiromancino, uno nel 2000 da “underdocks” con il singolo Strade e uno da favoriti nel 2008 con Il Rubacuori: e, come spesso accade, nel primo caso ebbero un grande successo e nel secondo fu quasi un flop.

Lo show si chiude con una sorpresa assai gradita per i fan bolognesi: l’ospitata sul palco di Biagio Antonacci che ha duettato con Zampaglione sulle note del suo brano del 1996 Se è vero che ci sei. Biagio è generoso di complimenti con il frontman dei Tiromancino a cui confessa: Io mi sono visto il concerto, hai scritto delle canzoni meravigliose e più d’una avrei voluta scriverla io. Poi ho notato che sei un chitarrista pazzesco, mostruoso! E sei un uomo di spettacolo ed è giusto l’amore che stasera ricevi, Bologna ti accoglie così”: applausi.  
Il brano scelto per il bis è Due destini, il concerto si conclude con l’invito ad alzarsi fatto da Federico al pubblico, per trasformare insieme il Teatro in una grande music club, dove la distanza tra la musica e i suoi fan è pari a zero.

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