Ribellione in punta di dita…

Il lago dei cigni rappresentato tra una pioggia di piume fluttuanti e un cigno che muore in un ripiegarsi teatrale su stesso? Certo, con Les Ballets Trockadero de Monte Carlo tutto è possibile! Quindici ballerini professionisti, diretti dal leggendario ex-ballerino Tory Dobrin, si esibiscono nel pieno rispetto delle regole del balletto classico tradizionale (dunque “on pointe” / in punta di piedi con le loro, in alcuni casi gigantesche, scarpette da punta), ma esagerandone le manie, gli incidenti ed il rigore sino al raggiungimento di un effetto comico, che punta a divertire, con intelligenza, un pubblico sempre più vasto, fatto di uomini, donne e (da qualche anno) anche bambini (prima non erano ammessi).

Potrete vederli coi vostri occhi nel documentario di Bobbi Jo Hart Rebels on Pointe, proiettato in anteprima nazionale al Gender Bender Festival di Bologna il 26 ottobre scorso e in replica il 1 novembre. La singolare Compagnia, fondata nel 1974 da appassionati di danza che si divertirono a mettere in scena il balletto classico in chiave parodistica e per di più en travesti, Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, presentò i primi spettacoli off-off-Broadway a tarda sera, riuscendo ben presto, per il grande talento e un intenso background culturale di cui si faceva portavoce (erano gli anni immediatamente successivi agli accesi scontri tra il movimento di liberazione gay newyorkese e la polizia), a conquistare un enorme consenso di pubblico e persino la critica più elitaria.

Un documentario assai godibile, divertente e capace di toccare lo spettatore in alcuni momenti, quando ad essere messi a fuoco sono i rapporti intimi dei protagonisti con le loro famiglie di appartenenza o le storie d’amore (almeno due) interne alla compagnia. Durante le riprese del film è stato addirittura celebrato il matrimonio tra due di loro Carlos Renado e Chase Johnsey. Perchè vivendo così tra i faticosi allenamenti quotidiani, i viaggi da una parte all’altra del globo (il film segue la compagnia in turnèe fino in Giappone) e le valigie da fare e disfare, i Trocks (come affettuosamente si chiamano i ballerini della compagnia) diventano una grande famiglia, capace di trasmettere al suo interno ed all’esterno autentiche “good vibrations”.

Tra foto di repertorio, riprese degli esilaranti spettacoli e frame di vita privata, Rebels on Pointe racconta con naturalezza quella che, originariamente, potè essere percepita come “stranezza”, ossia uomini sulle punte che danzano come autentiche etoile. Ed è probabilmente questo il pregio del film di Bobbi Jo Hart. Si concede largo spazio anche al comico, come nel breve cameo “ritrovato” di Shirley Maclaine che presenta in tv il corpo di ballo, senza riuscire a trattenere divertite risate. Ma senza esagerare, poichè i protagonisti sono rappresentati non solo come ribelli, ma quasi come eroi, artefici di un contributo definitivo ad una apertura della società verso il “loro” mondo. E il tutto è condito da una enorme professionalità, la sola a render possibile la parodia, infatti per “riuscire a scherzare con delle coreografie” attraverso il meccanismo dell’amplificazione, è indispensabile che le stesse siano conosciute alla perfezione, perchè il più impercettibile dei movimenti è studiato per ottenere il finale effetto parodistico.

Insomma come dichiara una delle critiche chiamate ad esprimere il suo giudizio estetico su questo spettacolare corpo di danza, Les Ballets Trockadero de Monte Carlo insegna a tutti noi, con l’ausilio di trucco e costumi dal fascino strepitoso,  una lezione certamente preziosa: how mascolinity can says something about femininity”.

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