Nuove tendenze: tutti pazzi per l’autoproduzione

“Un giorno ho iniziato a fare il pane in casa, come mi aveva insegnato mia nonna tanti anni fa. Il pane fatto con la pasta madre è sano, costa poco ed ha un sapore antico e prezioso, si porta dietro il profumo della tradizione. Così mi sono detta: ‘Se riesco a fare il pane, posso fare anche il resto”.

Spesso inizia così, come testimonia Margherita B., 40enne bolognese, l’avventura nel magico mondo dell’autoproduzione, ossia la nuova tendenza, in grande aumento negli ultimi anni, del “chi fa da sè fa per tre” o per meglio dire, il ritorno alle origini della sempre più numerosa folla di coloro che mettono in discussione il sistema produttivo moderno, a marchio capitalistico e multinazionale, e si sporcano le mani di farina o di grasso, rimettendole in gioco per il ritorno a vecchi mestieri abbandonati. E in effetti, basterebbe una constatazione di semplice economia domestica per convincersi a seguire questa scia: non c’è limite a quanto e in cosa si possa risparmiare (in termini di denaro, ma anche di tempo) se si impara a far da sé cibo (pane, focacce, marmellate, conserve, liquori), piccole riparazioni, lavori agricoli.

Si tratta di una forma di “ecologia applicata” con cui qualcuno, come la bogger Giulia Landini, ha trasformato l’autoproduzione in uno stile di vita: “È un modo per riprendere possesso delle proprie capacità e del proprio fare, smettendo di delegare agli altri tutto. Intendo soprattutto il cibo, ma anche cosmesi, detersivi, arredamento. Con l’autoproduzione si risparmia non solo economicamente, ma la soddisfazione che ne deriva è unica e nel caso del cibo, è proprio il caso di dire, ‘sai anche quello che mangi’. Poi non c’è solo voglia di risparmiare. C’è proprio una voglia di riappropriarsi del saper fare, smettere di delegare a delle multinazionali la propria sovranità alimentare. Credo sia un forte cambiamento culturale in atto. Molte persone che autoproducono consumano biologico e chilometro zero, prodotti spesso molto costosi che poi si tenta di auto produrre”. (citaz. www.b-hop.it

O semplicemente di una nuova etica sempre più condivisa, un modo diverso di stare a questo mondo, non solo e semplicemente come consumatori passivi, ma assumendo anche le vesti di produttori, e prendendo in mano il timone delle scelte di consumo, che a volte può davvero far cambiare direzione alle multinazionali.

Così il ritorno alla Pasta Madre e la diffusione sempre maggiore di piccoli panificatori in erba è per noi un simbolo di un ritorno ad antichi valori, che andrebbe incentivato. Se temete che sia troppo difficile iniziare, o di non avere la stoffa per mettere le mani in pasta, vi daremo un suggerimento prezioso: fatevi aiutare da un professionista del settore. A Bologna c’è e si chiama Antonella Scialdone, è una foodblogger, foodstylist ed autrice di libri di cucina che dal 2009 si occupa di cucina e panificazione casalinga. Nel 2010 ha pubblicato il libro  “La Pasta Madre. 64 ricette illustrate di pane, dolci e stuzzichini salati”, per la casa editrice Edagricole del Sole24Ore, con oltre 22.000 copie vendute, probabilmente il primo libro in lingua italiana dedicato alla panificazione casalinga in cui il lievito madre viene utilizzato in un numero così ampio di ricette. Anche noi abbiamo chiesto il suo aiuto per provare a fare il nostro primo pane casalingo con lievito madre, e grazie alla sua generosità (ci ha donato un pezzetto della sua madre per iniziare e ci ha suggerito qualche consiglio prezioso) ecco il risultato che abbiamo sfornato, un magnifico pane al sesamo di farina integrale:

Antonella Scialdone propone anche corsi sulla panificazione a pasta madre in giro per l’Italia, consulenze per lo sviluppo di ricette di prodotti con pasta madre, e conduce teambuilding in cui il tema della cucina è messo al servizio delle aziende che investono nella formazione esperenziale. Se non l’avete mai incontrata vi suggeriamo vivamente di visitare almeno il suo blog: www.lapastamadre.net  

Per chiudere in modo saggio citeremo il Mahatma Gandhi, ricordatevi di essere il cambiamento che vorreste vedere avvenire nel mondo.