Ermal Meta, o dell’amore a tutti i costi

Ritrovo Ermal Meta dal vivo dopo due anni dal primo suo concerto visto a Bologna nel 2016 in una cornice molto diversa da quella abruzzese del 25 Agosto scorso, lì si trattava di un tour impegnato fra i maggiori club e teatri italiani, da cantante semisconosciuto prima del successo sanremese.

(Concerto recensito qui: http://www.francescadivella.it/ermal-meta-o-il-pudore-dei-sentimenti-che-diventa-poesia/)

Il live presso l’Arena Civitella di Chieti, organizzato da Ventidieci Srl ed Alhena Entertainment, è stato invece ben altra cosa: una grande produzione, una nuova e ricca cornice scenografica fatta di luci, colori e coinvolgimento del pubblico, per uno spettacolo da nuova star del pop melodico italiano; 12 canzoni inedite e un repertorio già cospicuo, nel quale spiccano brani che illuminano di luci nuove il repertorio della musica d’autore nostrana.

Non per niente infatti Ermal Meta con il suo “Non abbiamo armi tour” ha conquistato i primi posti nelle classifiche di vendita vincendo un disco d’Oro con il singolo Non Mi Avete Fatto Niente cantato in coppia con Fabrizio Moro e poi con l’album intero “Non abbiamo armi”.

La scaletta dello spettacolo ha dato spazio soprattutto ai brani del 3° e ultimo album dell’autore, aprendo con Non abbiamo armi, e dopo una parentesi con Gravita con me e Ragazza paradiso, ha continuato con  Il vento della vita , 9 primavere, Amore alcolico, Le luci di Roma, Vietato morire e Caro Antonello, la canzone dedicata al Cantautore che Meta interpella come mentore della sua arte, ma anche come consigliere per la sua vita di giovane artista molto sensibile alle giornate di m…

Durante lo spettacolo Ermal Meta non si è risparmiato, impiegando fisicamente una grande energia per coinvolgere il suo pubblico il più possibile nella performance, addirittura esortandolo a saltellare continuamente per tenersi in forma durante l’esecuzione dei suoi brani (come fa lui del resto) o a cantare al suo posto quando per caso sbagliava qualche parola delle sue stesse canzoni. Il minimo comun denominatore di ogni esibizione di Meta è senza dubbio la grande umiltà che traspare, la sincerità dell’esibizione e la sensibilità nel riconoscere al primo posto tra i suoi valori fondanti, quello mai troppo banale dell’amore a tutti i costi. L’amore che trasuda da ogni sua canzone e che il giovane autore si sforza di utilizzare come antidoto contro le brutture del mondo e come parola d’ordine per la sua folla di spettatori, “l’amore è da sempre il riparo che hai”. E a questo Ermal ci crede proprio davvero.

Nei  brani del Bis Ermal si ritrova nella originaria dimensione acustica, voce e chitarra, e in questa veste più intima, è capace di dare ancora di più. Dopo Un pezzo di cielo in più
Era una vita che ti stavo aspettando e la bellissima Invecchio avremmo scommesso che avrebbe concesso in chiusura un piccolo spazio anche al suo alter ego “Maria” per l’esecuzione della bellissima cover di Modugno, ma purtroppo stavolta niente Amara terra per i chietini. Confidiamo nei bis che verranno ai suoi prossimi concerti.