Basta coi tabù: parlate di sesso ai vostri bambini.  

“Mamma cosa significa sesso?” “Mamma come sono nata io?” “Mamma ma due maschi possono sposarsi?” “Mamma sai che l’altro giorno in classe il mio compagno mi ha fatta ridere? Eravamo seduti di fianco in classe ed a un certo punto mi ha detto – Guarda, guarda il mio pisello è diventato tutto duro” Se anche tu hai dovuto rispondere a una di queste domande recentemente, sai già di cosa stiamo per parlare: sessualità e infanzia.

Al contrario di ciò che ancora molti credono o di come troppi delle generazioni passate sono stati cresciuti, cioè nella più totale ignoranza e nel completo tabù dell’argomento, la sessualità non è qualcosa di cui si possa o si debba evitar di parlare ai propri figli. Anzi, rientra proprio in uno dei più gravosi e inderogabili compiti della genitorialità: i bambini hanno il diritto di essere informati su come funzionano i loro genitali e sul tema della riproduzione. Tacere dovrebbe essere riconosciuto da tutti e all’unanimità come un reato.

Parlare ai bambini di sessualità dovrebbe essere un processo continuo che inizia sin da quando sono molto piccoli. Non possiamo pensare all’educazione sessuale come ad una lezione unica da impartire ai nostri figli allo scoccare della tanto famigerata pubertà. Sin dall’età di quattro anni molti bambini (alcuni più di altri) mostrano una naturale curiosità riguardo alle diverse questioni inerenti il sesso e perciò hanno bisogno di risposte chiare, oneste e brevi alle loro domande.

Eppure troppi di noi reagiscono alle naturali curiosità dei bambini con un atteggiamento di imbarazzo anziché con naturalezza, e con un modo di fare evitante e sfuggente, che non sarà certo di aiuto ai nostri figli per affrontare il loro imminente sviluppo. Il mondo è pieno di genitori convinti che il solo parlare ai propri bambini di sessualità (e lo stesso discorso lo si potrebbe fare in tema di morte o lutto, i grandi tabù del mondo occidentale) li possa rendere in qualche modo sessualmente precoci o troppo svelti. Al contrario, recenti studi indicano che i bambini che hanno una chiara comprensione delle questioni sessuali hanno maggiori probabilità di manifestare un comportamento responsabile come ad esempio, saper rinviare l’esperienza sessuale fino al famoso “momento giusto”. Ci si allarma o ci si spaventa quando troviamo il nostro bebè ancora sul seggiolone alle prese con le prime pappe, chiaramente impegnato in una attività preparatoria alla masturbazione, o se nostro figlio si spoglia e “gioca al dottore” insieme ad un’altra bambina, o ancora quando il nostro bimbo di 3 anni dimostra un chiaro interesse per le caratteristiche fisiche intime della sua sorellina: ma siamo noi che sbagliamo, sono nostre le paure o gli imbarazzi che proiettiamo sui bambini. Le loro curiosità sono “normali”, i loro comportamenti “fisiologici” e non precoci. I bambini, sin dal primo giorno della loro vita, hanno una propria sessualità, e anche se a molti genitori piace pensare che in fasce siano come degli esseri completamente asessuati, al contrario di sessualità è intrisa la loro vita sin dai primi vagiti. È del tutto inutile opporsi ad una tale evidenza e il regalo più grande che possiamo fare ai nostri figli è prima di tutto essere noi degli adulti responsabili e in buona confidenza con la nostra sessualità. Uccidere i tabù che possono esserci stati tramandati, imparare ad includere la sessualità dei nostri bambini e la nostra nella quotidianità della vita di famiglia e a non nasconderla o negarla o ancora peggio punirla. Abbandonate le storie sui cavoli e le cicogne e sostituitele con la semplice verità: i bambini sono sempre pronti a comprenderla.

Ci fu la mamma di una bimba, che come reazione all’aver trovato la figlia insieme ad un amichetto, all’età di 5 anni, con le braghe calate, le fece una terribile sgridata e le impedì da quel momento in poi di rivedere o di giocare ancora con quel bambino. La paura del sesso ha penalizzato quella bambina. Il comportamento più corretto sarebbe stato di invitare i bimbi a rivestirsi con una scusa (per es. fa freddo) e distrarli con qualche altra attività, senza dare troppa importanza alla manifestazione naturale delle loro curiosità infantili. Ricordiamo che i bambini percepiscono i nostri atteggiamenti e comportamenti. Se tendiamo ad avere un atteggiamento evitante o punitivo ogni volta che emerge il tema della sessualità, daremo loro l’idea che è sbagliato o impossibile discutere di queste cose con noi. Non chiediamogli dunque le loro confidenze anni dopo, quando vorremo sapere se sono già alle prese con un primo fidanzatino. Del resto, non possiamo nemmeno meravigliarci tanto di questi atteggiamenti diffusi tra genitori, se in primis siamo noi adulti, specialmente in questa nostra Italia cattolica e moralista, a non aver conquistato nel tempo un rapporto di spregiudicata confidenza con il nostro corpo, o di pacifica conoscenza dei nostri stessi genitali.

Spesso le mamme o i papà, che reagiscono impulsivamente o violentemente contro gli istinti sessuali dei loro bambini, sono essi stessi donne o uomini incapaci di sostenere un pacifico rapporto con la propria sessualità o di parlarne serenamente in pubblico o di affrontare, tra adulti, temi come masturbazione, preferenze sessuali, piacere e sex toys. Viviamo in un mondo in cui tutti si riproducono, ma nessuno vuole confidarsi sul sesso. Avete mai provato, tra mamme, a parlare di sex toys? Beh, la maggior parte di esse vi risponderanno che non ne hanno mai avuto uno, e poi interverranno i mariti sottolineando maliziosamente che la loro donna non ne ha bisogno. Ecco, questo è solo un esempio delle ataviche paure e delle inettitudini che da sempre vengono perpetrate nel nostro Paese. Del resto in un Italia dove quotidianamente l’immagine della donna è venduta come oggetto, dove la meritocrazia in ufficio prevale solo per il sesso maschile, e molte preferiscono essere trattate come “sesso debole”, non possiamo aspettarci che poi l’educazione sessuale delle nuove generazioni sia tanto più emancipata di 40 anni fa. Siamo convinti, oggi più che mai, che l’unica rivoluzione possibile sia quella data dalla parola: per aiutare i vostri figli a conoscere il sesso e a praticarlo bene e non come un specie di compito mal compreso e poco gradito, parlate di sesso ai vostri bambini, alle mamme dei loro amici a chiunque. Bisogna parlare e scrivere di sesso per sdoganare i vecchi tabù e per liberarci da quelle catene di vergogna, peccato e onore che per centinaia di anni hanno sotterrato la nostra voglia di godere e di prenderci ciò che è nostro, la nostra Natura.